Nel 1948, dopo essere sopravvissuti alla Seconda guerra mondiale e alla Shoah abbandonando la Francia occupata dai nazisti per la Svizzera, Anna e Armand Jacoubovitch, acquistarono una vecchia casa di pietra in un remoto e pittoresco borgo nella Francia del Sud. Pochi anni dopo, Anna fece le valige, prese con sé i due figli e la macchina da scrivere e se ne andò. A parte un breve incontro, Anna e Armand non si videro né si parlarono più fino alla morte. Nessuno dei due si risposò né rivelò mai il motivo della separazione. Questo libro è il racconto avvincente del viaggio intrapreso dalla loro unica nipote alla scoperta di ciò che accadde tra la nonna, medico psichiatra, e il nonno, interprete al processo di Norimberga, il quale dopo essere stato lasciato non pronunciò mai più il nome della moglie. Per scoprire le radici del loro silenzio, Miranda abbandona i suoi progetti e si trasferisce nell'Ardèche, nella vecchia casa ormai in rovina, s'immerge nella lettura di lettere, materiale d'archivio, fonti secondarie e interroga i suoi reticenti nonni sul loro passato ottenendo brandelli della loro storia. E mentre ricostruisce le vicissitudini di Anna e Armand durante i cupi anni della guerra e il naufragio del loro matrimonio, Miranda combatte con l'eredità traumatica dell'Olocausto, il peso della storia, le complessità della memoria. E ritrova se stessa imparando non solo a sopravvivere ma a vivere serena nella vecchia casa di pietra con l'uomo di cui sì è nel frattempo innamorata. Ricca di calore, humor e dettagli che dipingono il carattere fuori dal comune dei due protagonisti e riportano in vita la loro lotta per la sopravvivenza, Qualunque cosa accada è una storia d'amore straziante che spazia tra due continenti e tre generazioni. Ma anche la storia di un popolo e della sua sofferenza.