Se una zanzara tigre potesse parlare, quali verità innominabili rivelerebbe? In questo surreale e scanzonato monologo, Emanuele Trevi dà voce al flagello delle estati romane, l’insetto più odiato e temuto dai cittadini della capitale, facendo di esso il cantore della rabbia degli emarginati e degli esclusi di ogni tempo.
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