Porta d'accesso al «secolo breve», guerra che avrebbe dovuto porre fine a tutte le guerre, «inutile strage »: il primo conflitto mondiale fu una tragedia che costò la vita a oltre nove milioni di persone e inferse all'Europa della Belle Époque una ferita profonda che ne trasfigurò per sempre il ruolo sul palcoscenico della storia mondiale. La Grande guerra fu lo sbocco finale della corsa agli armamenti perseguita dalle principali potenze europee (in particolare dalla Germania), il frutto avvelenato dell'imperialismo, l¿esito dell'azione di forze storiche talmente potenti e vaste che nessun politico, diplomatico o militare fu in grado di contrastarla. In breve, una sorta di fatale e ineluttabile Armageddon.
Sono queste le interpretazioni che gli storici hanno dato delle origini e delle cause della prima guerra mondiale. Ma davvero il Reich tedesco rappresentava una minaccia per l'ordine e la stabilità dell¿Europa? Davvero si trattò di un conflitto inevitabile? A queste e altre domande risponde lo storico Niall Ferguson. Muovendosi in una interdisciplinare «terra di nessuno», confrontando dati economici e finanziari, rileggendo i testi dei «poeti di guerra», gli articoli dei principali quotidiani dell'epoca, come pure i libri di memorie o i documenti diplomatici, Ferguson fa piazza pulita di tanti miti e luoghi comuni e solleva questioni cruciali che intaccano alla radice la nostra percezione e conoscenza della prima guerra mondiale: è vero che l'opinione pubblica accolse la guerra con entusiasmo, come spesso è stato scritto? E quale peso ebbe la propaganda nei paesi belligeranti? Se le condizioni di vita nelle trincee erano così spaventose, se le armi impiegate erano così micidiali, perché gli uomini continuarono a combattere e non disertarono o non si ammutinarono? Chi vinse la pace, o meglio, a chi toccò di pagare il prezzo della guerra? E soprattutto: ne valse la pena? Alla fine Il grido dei morti, nelle sue conclusioni provocatorie e sconcertanti, originali e controcorrente, ci consegna un'unica, terribile verità: la prima guerra mondiale non fu soltanto una tragedia. Fu il più grave errore della storia moderna.