Collana "Classici" n. 2, "Le avventure di Pinocchio", ESA 2014.
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è un romanzo scritto da Carlo Collodi (pseudonimo dello scrittore Carlo Lorenzini) a Firenze nel 1881 Si tratta di un classico della cosiddetta letteratura per ragazzi, benché grazie al giudizio favorevole di Benedetto Croce, che ne scrisse nel 1903, sia rientrato a pieno titolo nella letteratura. Il romanzo ha come protagonista un notissimo personaggio di finzione, appunto Pinocchio, che l'autore chiama impropriamente burattino, pur essendo morfologicamente più simile a una marionetta (corpo di legno, presenza di articolazioni) al centro di celeberrime avventure.
Il personaggio di Pinocchio - burattino umanizzato nella tendenza a nascondersi dietro facili menzogne e a cui cresce il naso in rapporto ad ogni bugia che dice - è stato fatto proprio con il tempo anche dal mondo del cinema e da quello dei fumetti. Sulla sua figura sono stati inoltre realizzati album musicali e allestimenti teatrali in forma di musical.
All'inizio, Collodi pubblicò il suo capolavoro a puntate, quasi per caso e senza troppa voglia, sulla prima annata del 1881 del Giornale per i bambini diretto da Ferdinando Martini, un periodico settimanale pubblicato come supplemento del quotidiano Il Fanfulla, nella quale vennero pubblicati i primi otto episodi di Pinocchio. Collodi definisce il suo lavoro “una bambinata” e dice al direttore del giornale: “Fanne quello che ti pare; ma, se la stampi, pagamela bene, per farmi venire voglia di seguitarla”. Il titolo della fiaba, all'inizio, fu: "La storia di un burattino". La prima puntata apparve sul numero del 7 luglio; ne seguirono altre sette, rispettivamente il 14 luglio, 4 e 18 agosto, 8 e 15 settembre, 20 e 27 ottobre. Particolare interessante, nell'ultimo episodio dell'anno si legge: "Continuazione e fine". L'intenzione di Collodi era infatti quella di concludere il racconto con il burattino che, impiccato, "stirò le gambe e, dato un gran scrollone, rimase lì come intirizzito". In seguito alle proteste ansiose e rammaricate dei piccoli lettori, il giornale convinse Collodi a continuare la storia. Il lavoro, tuttavia, non fu agevole, tanto che occorsero altri due anni per vederne la conclusione, giungendo al classico finale che oggi si conosce, con il burattino che assume le fattezze di un ragazzo in carne ed ossa. Dalla seconda annata in poi, la favola mutò definitivamente il titolo in: "Le avventure di Pinocchio". La prima edizione in volume venne pubblicata, con alcune modifiche, nel 1883 dalla Libreria Editrice Felice Paggi con le illustrazioni di Enrico Mazzanti.
Il calcolo delle copie vendute di Pinocchio in Italia e nel resto del mondo è praticamente impossibile, anche perché i diritti d'autore sono scaduti nel 1940, e quindi a partire da quella data chiunque ha potuto riprodurre liberamente l'opera di Collodi. Una ricerca degli anni settanta condotta da Luigi Santucci annoverava 220 traduzioni in altrettante lingue. Ciò significa che, all'epoca, si trattava del libro più tradotto e venduto della storia della letteratura italiana. Una stima più recente fornita dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi alla fine degli anni novanta, e basata su fonti UNESCO, parla di oltre 240 traduzioni.