“Pescatore di perle” è la definizione che Hannah Arendt ha dato di Walter Benjamin, che amava, com’è noto, collezionare citazioni. Nel corso della sua vita, Alain Finkielkraut ha puntualmente annotato nei suoi quaderni frasi, aforismi, osservazioni di pensatori, poeti e scrittori a lui cari. Come per Benjamin, quelle citazioni non costituivano per lui reperti del pensiero altrui, ma “offerte” per innescare il proprio. Raccolte in queste pagine, Finkielkraut le presenta ora come il suo lascito personale, “il bilancio contrastante della sua permanenza sulla Terra”. Compone, infatti, un libro in cui ripercorre i temi della sua riflessione pescando nel grande mare dell’opera degli scrittori da lui amati – da Valéry a Kundera, da Canetti a Lévinas, da Bloch a Mann, da Arendt a Tocqueville, da Woolf a Solženicyn, da Nietzsche a Jankélévitch –, perle dallo splendore particolarmente dissonante con lo spirito del nostro tempo. Il risultato è una sapiente demolizione delle doxai, delle credenze che si aggirano oggi nel nostro mondo: dall’esperienza dell’amore, che si vuole neutralizzare in una relazione contrattuale, democratica, rigorosamente egualitaria dimenticando che “amare è essere dominato, soggiogato, soggetto a qualcuno”, a quella della cultura, che è ammessa ormai solo come pratica sociale, sicché le clip, i manga o i videogiochi vivono oggi sotto lo stesso tetto di quella che una volta si chiamava “la grandezza dello spirito”; a quella, infine, della politica in cui l’antirazzismo, legittimamente eretto a principio fondamentale della morale politica all’indomani della caduta del Terzo Reich, conduce oggi a criminalizzare “ogni distinzione tra l’ospite e l’ospitato”. Una demolizione, in cui le frasi amorevolmente raccolte non costituiscono affatto un ornamento, ma il mezzo stesso per destarsi dal sonno. “Amare è essere dipendente, dominato, soggiogato, soggetto a qualcuno. Amare è essere subordinati. Amare è l’esperienza inaudita di un’alienazione migliore della libertà… una relazione contrattuale, democratica, rigorosamente egualitaria, come lo esige la nuova doxa, significa abbandonare l’amore.” “Pescatore di perle esplora i grandi temi di Alain Finkielkraut in modo pacato e riflessivo. Con saggezza e pazienza.” Transfuge “Una meditazione sulla vita, l’amore, la morte e il passare del tempo.” Le Figaro Magazine “L’Alain Finkielkraut che amiamo, quello di Un cœur intelligent, che con la sua profondità, la sua erudizione classica e la sua ironia fatalista ci ricorda la fragilità di un mondo soggetto a mille assalti.” Le Point Traduzione dal francese di Riccardo Fedriga