Il ventenne Leopoldo Gradi, assunto come impiegato alle Ferrovie dello Stato, è costretto a lasciare Firenze. Lontano dalla sua città, dalla famiglia e da Attilia, la ragazza che ama, il giovane, in un crescendo di angoscia, mal di vivere e solitudine, dovrà confrontarsi con la disumanità di un ambiente di lavoro ostile.
Federigo Tozzi ci regala uno dei romanzi più caustici sul mondo del lavoro, e accompagna il lettore nelle pieghe di un sistema attraversato da ipocrisie, inganni e sopraffazione.
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