Centodue anni, ribelle, serial killer.
««La centenaria con la pistola» ci parla del destino di una donna che ha attraversato il Ventesimo secolo, come molte altre donne, con il suo carico di costrizioni, violenze coniugali, stupri, umiliazioni. Solo che Berthe ha deciso di non subire. »
France Info
«Poetico, realistico, cinico, commovente e avvincente. Un testo di alta intensità, divertente e emozionante.»
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«Un noir irresistibile che sa alternare momenti ad alto tasso di ironia a scene drammatiche e di grande umanità.»
François Morlupi
Un piccolo villaggio nel Massiccio Centrale francese. L’alba. Risuonano degli spari. Un’anziana signora ha imbracciato la doppietta e si è messa a far fuoco contro il vicino di casa, poi contro i poliziotti sopraggiunti. È così che l’ispettore André Ventura incontra la centoduenne Berthe Gavignol, cinque volte vedova, ancora piuttosto arzilla e ancora dotata di buona mira. Nell’interrogatorio che segue, l’ispettore e il lettore impareranno a conoscere la vivace vecchietta dalla lingua affilata e dal grilletto facile, indotta a ripercorrere gli episodi principali della sua lunga vita e della sua carriera criminale. Chi è stata davvero Berthe: una serial killer, una sorta di Barbablù al femminile o una donna libera, una femminista ante litteram, capace di conquistarsi l’emancipazione a colpi di pistola? Di certo è un personaggio memorabile; e Benoît Philippon, dandole voce, è riuscito a creare un giallo unico, che avvince il lettore dalla prima all’ultima pagina, fa molto ridere, commuove a volte e dà anche parecchio da riflettere.