Christa Wolf ha pubblicato Guasto contemporaneamente nelle due Germanie, a un anno dall'incidente di Cernobyl. Il titolo originale, Störfall indica un fattore di disturbo, un'avaria. E avariato, irrevocabilmente compromesso sembra l'orizzonte dell'esistenza dopo Cernobyl. La crepa imprevista nel dominio della scienza inghiotte ormai l'idea stessa di futuro, travolgendo con sé qualsiasi punto di riferimento. Maggio 1986, prime ore del mattino in una casa di campagna del Meclemburgo. Il cielo è radioso, i ciliegi in fiore, le galline starnazzano come sempre sull'aia. Un paesaggio idillico ormai incrinato nella coscienza di chi guarda: la nube radioattiva ha raggiunto la Germania, le notizie si accavallano confuse e frenetiche, lasciando il soggetto atterrito e disperso. Da questa situazione si dipanano le riflessioni della Wolf lungo l'arco di un'intera giornata. Ne nasce una cronaca minuta in cui l'evento pubblico collettivo - il disastro nucleare - si salda con la dimensione privata, determinando un continuo rimando tra biografia e storia.