Antonio Rodrigues è seduto sul divano. Sua moglie è in camera, addormentata grazie ai sonniferi, l’unico rimedio che le permette di allontanare il dolore. Antonio è davanti al televisore, ma la sua mente è altrove, concentrata sull’odio verso il pirata della strada che gli ha ammazzato il figlio e poi è scappato. La sua mente è concentrata sulla disperazione della moglie, che gli ha chiesto di compiere un gesto estremo, l’unico che potrà ridarle la pace. «Trovalo. E uccidilo.» Ma la ricerca di Antonio Rodrigues è un abisso denso di sorprese. Il colpevole in realtà è una persona a lui incredibilmente vicina. È un uomo che continua impunito la propria esistenza fatta di incrollabili certezze: il riconoscimento sociale, il ruolo di dirigente in una piccola azienda e l’illusione di potere che ne deriva. Una vita in apparenza tranquilla che continua grazie alle meschine autogiustificazioni per il gesto compiuto, fino a che qualcosa va storto... In un vorticoso e raffinato thriller psicologico va in scena il dramma dell’uomo che si fa giustizia da sé. Impossibile per il lettore chiamarsi fuori. Pagina dopo pagina, in un crescendo di tensione, nessuno potrà evitare di chiedersi: io, al suo posto, cosa avrei fatto?