La vita di alcuni scorre lineare come una freccia lanciata dritta verso il bersaglio, la vita di altri invece no, segue tutt’altra traiettoria. Chimica, romanzo d’esordio della rivelazione Weike Wang, racconta questo secondo tipo di esistenza. Quella della protagonista-narratrice del libro, che ci conduce fra gli spigoli del suo percorso senza mai svelarci il suo nome. Lei è una giovane studentessa cinese emigrata in America, che a prima vista potrebbe sembrare aver trovato la formula giusta per una vita felice: sta portando a termine un prestigioso dottorato di ricerca in chimica e il suo fidanzato, un brillante scienziato lanciato verso un’altrettanto brillante carriera, le ha appena chiesto di sposarlo. «Chiedimelo di nuovo domani» risponde però lei, uscendo così fuori rotta e iniziando a vagare «come una particella di gas che svolazza nello spazio». E intanto sente che anche un altro amore - quello per la chimica, per quell’universo perfetto di regole e soluzioni in cui si è sempre mossa - sta entrando in crisi. Non le resterà allora che spingersi alla ricerca di un diverso tipo di chimica, seguendo una traiettoria tutta nuova in cui le formule scientifiche lasceranno il posto a quelle del cuore. Una riflessione spietata e ironica, malinconica e divertente, sulle vite che escono di strada per addentrarsi in territori inesplorati, sulle impreviste e imprevedibili scoperte che si possono fare quando si credeva di sapere già tutto, sulle domande che non hanno risposta - o almeno non la riposta giusta - e su quanto sia effimero il confine fra le scelte coraggiose e quelle disastrose, fra le strade in cui perdersi e quelle in cui ritrovarsi.