Il Faust di Johann Wolfgang von Goethe, uscito postumo per sua precisa volontà, è insieme una storia di dannazione e di spiritualità, un poema drammatico che rilegge il motivo tipicamente medievale del patto con il diavolo alla luce di una sensibilità intellettuale di origine illuminista. Il dottor Faust di Goethe non stringe il suo abominevole accordo con Mefistofele per ottenere ricchezze, agi o lussuria. La brama inestinguibile alla quale decide di sacrificare la propria anima è invece la sete di conoscenza, il desiderio di comprendere a fondo i meccanismi che muovono il mondo e la natura, proprio così come Dio li ha creati. È in questo cortocircuito di intenti, dannarsi in eterno pur di capire l’opera divina, che risiedono la grandezza e l’unicità del capolavoro del grande letterato tedesco.
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