La televisione è, innanzitutto, una passione. E da anni Emily Nussbaum lo dimostra con la sua scrittura appassionata sulle pagine del New Yorker, cercando modi nuovi di guardare al piccolo schermo proprio mentre intorno tutto sta cambiando. In questo libro sono raccolti i suoi più importanti articoli di critica televisiva, compresi alcuni inediti: profili, recensioni, dibattiti, riflessioni. Tutto comincia da Buffy l’ammazzavampiri, la serie da cui l’autrice ha intrapreso il suo personale percorso di approfondita analisi del mezzo. E poi si prosegue con le protagoniste femminili, l’ossessione amorevole dei fan, gli showrunner che hanno cambiato la scrittura e l’industria, l’eredità della tv classica. Fino ad arrivare alla connessione profonda tra i reality e la presidenza Trump e alle conseguenze del #metoo sui programmi che amiamo.Tra queste pagine si trova la migliore dimostrazione della rilevanza della televisione, in tutte le sue forme: la storia e il contemporaneo, la serialità e l’intrattenimento, la qualità e il trash. Ritenerla «deficiente» è fin troppo facile: più complicato è provare a capirla nelle sue profonde trasformazioni e nel legame con la società, la politica, la cultura. La Nussbaum ha cercato di costruire un nuovo modo di rapportarsi alla tv con spirito critico, andando contro le etichette facili per aprirsi a nuove voci, a crescenti complessità, a vari tipi di bellezza e di piacere. Mi piace guardare è un libro che abbraccia e festeggia la televisione in quanto tale. Senza tanti complessi, con gioia e sollievo.Questo volume è stato realizzato grazie alla collaborazione con Tivù S.r.l., società partecipata Rai, Mediaset, Telecom Italia, Associazione TV Locali e Aeranti Corallo, nell’ambito delle attività di Tivùthink – progetto di analisi e studio del settore audiovisivo.