In quest'ultimo romanzo, sembra esistere soltanto il mondo interiore del personaggio: tutto ciò che ne è al di fuori è solamente la dilatazione dell'interiorità dell'attore. L'uomo e le sue emozioni diventano la misura e la dimensione del mondo, un po' come in Sartre, Camus o Durrell. Si assiste nell'opera tozziana ad un'esaltazione dell'individualità che andrebbe riletta alla luce della conversione al cattolicesimo da parte dell'autore.
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