Edoardo è originario di Melendugno, borgo magico nel cuore del Salento, che però ha lasciato per trasferirsi a Bologna. Qui vive assieme a sua moglie Paula, una bellissima cubana, e al figlio Ernesto, lavorando all’interno di un giornale. Quando, come tutti gli anni, torna nella casa paterna per le vacanze di Natale, si trova a dover fare i conti con la concretezza di una realtà che finora lo aveva solo sfiorato: la TAP (Trans Adriatic Pipeline), il mastodontico progetto per la realizzazione di un gasdotto in grado di trasportare gas naturale dalla regione del Mar Caspio in Europa. Il prezzo da pagare per questa infrastruttura, si rende conto essere troppo alto in termini ambientali ed affettivi: i secolari ulivi sradicati e i fondali marini attraversati da tubature minacciose. Edoardo capisce che, come uomo prima e giornalista poi, deve fare qualcosa per smuovere le coscienze. Aiutato dai due amici di sempre, Palmiro e Benito (per ironia della sorte fervido fascista il primo, acceso comunista il secondo), proverà a organizzare una forma di protesta civile capace di portare la questione agli occhi dell’opinione pubblica. Una storia pulita, di cui si sentiva il bisogno per non perdere di vista il sentimento del tempo e, soprattutto, le geografie del cuore.