«La cosa più sconcertante de La quinta stagione è che sia al contempo un classico romanzo di formazione e la sua negazione. Stefano cresce, certo, ma quella che era sempre stata creduta banco di prova di coraggio e modello d'iniziazione per ragazzi - la guerra, insomma - qui non possiede più nulla di formativo» (dalla prefazione di Helena Janeczek)
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